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SPELEOSUB 
"Grotta a Male" 
Assergi (AQ) Abruzzo - Italy 
28 Settembre 2010


 

La speleologia nel "Gran Sasso d'Italia"

In totale, nel massiccio del Gran Sasso sono fino ad ora conosciute undici grotte catastabili, di svariate forme e dimensioni. Le più ragguardevoli, per importanza e sviluppo, sono Grotta a Male e Fonte Grotta. Le grotte del Gran Sasso hanno attirato l'attenzione di coloro che per primi compirono ascensioni sulla sua vetta. In tal modo questo massiccio ha contribuito notevolmente alla storia delle ricerche speleologiche. La prima traccia di una esplorazione completa compiuta in epoca storica si trova sul fondo di Grotta a Male ;è la data,1551, incisa su una parete con cifre arcaiche, ormai un po’ consumate. Il 20 agosto 1573, l'architetto militare Francesco De Marchi da Bologna, esplorava la caverna e vi incideva sul fondo una croce. E' questo il primo visitatore che ha lasciato della sua esplorazione un dettagliato resoconto. Si tratta forse della prima visita di una grotta in senso speleologico compiuta in Italia ed una delle prime del mondo. La Grotta a Male è un inghiottitoio fossile che presumibilmente assorbiva le acque del torrente Rajale: Ciò in una fase iniziale della incisione torrentizia della Valle del Vano (sono tutt'ora visibili i margini laterali di tale fase). Oggi l'ingresso è pensile rispetto al torrente. La cavità, il cui sviluppo raggiunge quasi i 500 metri, si apre a circa 2 km dall'abitato di Assergi, sulla sinistra orografica della Valle . E' scavata nei calcari Triassici. L'ingresso, posto a quota 950, cioè a circa 50 metri sul livello del sottostante torrente Rajale, è formato da un grosso cavernone in forte declivio lungo oltre 35 metri. Sul soffitto si nota una chiara tendenza al distacco degli strati orizzontali. Pertanto il pavimento è formato da un ammasso caotico di blocchi calcarei crollati dalla volta e ricoperti da uno strato di terriccio rosso. In questo ambiente sono stati effettuati vari scavi che hanno portato alla luce numerosi ed interessanti reperti preistorici: le ultime sistematiche ricerche compiute dal Prof. Pannuti con la collaborazione del Gruppo Speleologico Aquilano, hanno accertato la presenza ininterrotta dell'uomo dall'Eneolitico fino alla seconda età del ferro. Lo studio di tali reperti e la scoperta di alcune sepolture hanno dimostrato che la cavità, oltre che per abitazione, fu utilizzato anche per usi funerari. La grotta si sviluppa successivamente con un altro cavernone dal quale si dipartono vari cunicoli. Uno di questi, attraverso un tortuoso passaggio a chiocciola in mezzo a grossi massi, permette di accedere alla parte più interna della cavità comprendente l'ambiente più vasto dell'intera grotta (lungo oltre 55 metri) il cui fondo è occupato da laghi profondi oltre i 20 metri e collegati tra loro da un passaggio subacqueo. Il livello dei laghi (posto ad una quota media di 84 metri rispetto all'ingresso) non è costante, variando secondo le stagioni con escursioni di oltre 6 metri (con il minimo in Dicembre e il massimo in Aprile-Maggio). La cavità, quasi priva di concrezioni nella prima parte, ne è invece ricca nella più interna. Sul fondo vi sono varie colonne stalagmitiche del diametro di circa 1 metro, alcune delle quali spezzate alla base e inclinate su di un fianco. E'una ulteriore conferma dei crolli che hanno contribuito a rendere estremamente complessa la morfologia della cavità. Dal punto di vista meteorologico la cavità è da classificare tra quelle del tipo a sacco d'aria con apertura in alto (cioè tra quelle in cui tende a raccogliersi aria fredda). La temperatura dell'aria nella parte più interna della cavità si aggira tra gli 8,1° e i 9.2°C, con differenze minime tra le varie stagioni. La temperatura dell'acqua dei laghetti terminali oscilla tra i 9° e i 9,2°C. L'umidità relativa si aggira in media attorno al 90%. La discesa è impegnativa, mentre la risalita è facilitata da corde e staffe lasciate ancorate nei punti più critici. Seguendo un ramo della cavità, gli speleologi raggiungono la Sala dell'Organo, la zona più affascinante della Grotta a Male, così chiamata per il suono prodotto dal vento che s'infrange nelle stalattiti a vela dell'interno. Il tempo di percorrenza e di circa due ore per scendere e altrettante per risalire.

I dati catastali della grotta sono i seguenti:

Nome: Grotta a Male                              Photo Gallery
Sergio Agnellini
II° Esplorazione Spelosubacquea Grotta a Male
Assergi (AQ) Italy
09/10 Luglio 2011

Sinonimo: Grotta Amare
Provincia: L'Aquila                 
Comune: L'Aquila
Località: Assergi, Valle del Vasto.
F 140 III NO (Gran Sasso)                     
Quota: 931 Mt s.l.m. 
Long. 13° 28' 53.98"E                      
Lat.    42° 25' 49.83"N
Sviluppo spaziale: Mt 470                                                    
Dislivello: Mt - 84
Terreno geologico: calcari Triassici

 

Photo SPELEOSUB Grotta a Male Assergi (AQ) Italy 28 Settembre 2010

GROTTA A MALE, IMMERSIONE NEL CUORE DEL GRAN SASSO D'ITALIA

Agnellini Sergio, Mascioli Francesco e Ruia Stefano

 

Le grotte del Gran Sasso d'Italia, uno dei principali massicci carbonatici appenninici, hanno attirato l'attenzione già di coloro che per primi compirono ascensioni sulla sua vetta. In tal modo questo massiccio ha contribuito notevolmente alla storia delle ricerche speleologiche. La prima traccia di una esplorazione completa compiuta in epoca storica si trova sul fondo di Grotta a Male. Il 20 agosto 1573, l'architetto militare Francesco De Marchi da Bologna, esplorava la caverna e vi incideva sul fondo una croce. E' questo il primo visitatore che ha lasciato della sua esplorazione un dettagliato resoconto.

Sul fondo della grotta, a quota circa 820 metri sul livello del mare e una profondità di oltre 80 metri dalla superficie, si trovano due laghi comunicanti attraverso un sifone. Sebbene la parte emersa della grotta sia meta di numerosi speleologi, la parte subacquea è stata oggetto, ad oggi, di poche spedizioni. La prima esplorazione, ad opera degli speleosub romani dell'URRI, risale al 1964 seguita da esplorazioni più recenti nel 2000.

Ed è proprio la curiosità di scoprire percorsi ancora poco conosciuti e di seguire le orme di esploratori storici che, da una idea di Sergio Agnellini, ha fatto nascere dentro di noi la voglia di organizzare una spedizione speleosubacquea all'interno della Grotta a Male. Decidiamo, quindi, di aggiungere un nuovo tassello alla conoscenza di questa grotta attraverso la documentazione con videoriprese degli ambienti sommersi, nascosti alla maggior parte degli speleologi.

Le difficoltà organizzative sono tante. Lavoriamo sulle configurazioni subacquee da utilizzare e prepariamo l'attrezzatura, con un lavoro è lungo e minuzioso; come subacquei sappiamo già che un problema tecnico in fondo alla grotta potrebbe compromettere tutta la spedizione. Nella scelta dei materiali si presenta subito il problema di dover trovare il compromesso ottimale tra ridurre gli ingombri e pesi, per facilitare il trasporto fino ai laghi, e la necessaria sicurezza in immersione. Appare subito evidente che l'attrezzatura è tanta e per poterla trasportare in fondo alla grotta coinvolgiamo ben 15 speleologi, provenienti da diverse associazioni, che mostrano subito un grande entusiasmo. Risolto il trasporto, resta ora da pianificare l'immersione: privilegiamo la sicurezza e realizziamo un profilo che ci permetta di porre le basi per future esplorazioni, realizzando video e individuando nuovi percorsi.

Finalmente arriva il giorno prescelto. La mattina del 28 settembre il tempo è soleggiato e alle 8:30 siamo ad Assergi, in prossimità dell'ingresso della grotta a oltre 900 metri di quota. Scarichiamo dalle auto circa 300 kg di delicata attrezzatura subacquea, speleologica e video, adeguatamente sistemata in oltre 15 sacche. Indossate le tute e le imbragature speleo siamo pronti per iniziare la discesa in grotta e raggiungere il lago a circa 850 metri di quota. La discesa è impegnativa ed è resa ancor più difficoltosa dalle pesanti sacche; ma i 15 speleologi hanno tutti un'altissima preparazione tecnica e riescono a trasportare tutta l'attrezzatura attrezzando calate in corda e teleferiche. Dopo il primo ampio cavernone, superiamo un tortuoso passaggio a chiocciola in mezzo a grossi massi, che permette di accedere alla parte più interna della cavità. Questo è l'ambiente più vasto dell'intera grotta, il cui fondo è occupato dai laghi. Sono passate oltre due ore dall'ingresso in grotta e siamo sulla sponda del lago. Il livello, che può avere escursioni stagionali di oltre 6 metri, è abbastanza alto. Decidiamo di scendere in acqua dalla Sala De Marchi che presenta una logistica più accessibile e la possibilità di uscire più rapidamente in caso di emergenza. Con estrema calma e attenzione prepariamo l'attrezzatura, tutto deve essere perfetto e rimanere pulito; assembliamo i bibo, montiamo gli imbraghi, prepariamo la telecamera e dopo un'ora e mezza siamo finalmente pronti per entrare in acqua. Il primo ad entrare è Francesco che ha il compito di sagolare la grotta e tenere sotto controllo tutti gli aspetti tecnici dell'immersione. Indossata la muta stagna si siede ai margini del lago; l'ingresso è molto stretto, indossa il bibo, gli sistemano le torce, le fruste e lo calano in acqua con l'ausilio di un piccolo paranco. Finalmente in acqua, la visibilità è ottima e le fonti di luce risultano molto efficaci, sul fondo si vede la croce posizionata nel 2000 e alla sua sinistra si intuisce il passaggio che dovrebbe condurre in una sala adiacente. Ora anche Sergio, che ha il compito di realizzare le videoriprese, è in acqua. Sistema la telecamera, facciamo le ultime verifiche e controlli, sgonfiamo l'equilibratore e iniziamo la discesa. In questo momento tutto diventa più automatico, ci sentiamo a nostro agio e abbiamo la giusta concentrazione e tranquillità per realizzare il nostro programma. Francesco fissa la sagola e si dirige rapidamente verso la sala più profonda attraverso uno stretto passaggio, la visibilità si mantiene buona, c'è poca sospensione e la temperatura è circa 8°C. Dopo circa 6 minuti siamo a oltre 30 metri di profondità, all'interno di una grande sala, sulle cui pareti riusciamo a distinguere chiaramente la presenza di altre piccole sale e gallerie. Saranno l'obiettivo delle prossime esplorazioni perché il tempo scorre velocemente e arriva presto il momento di iniziare la salita che ci lascia comunque il tempo per godere di un ambiente meraviglioso. Ripercorriamo il passaggio che ci riconduce nella prima sala; ci troviamo a circa 15 metri di profondità e abbiamo ancora alcuni minuti a disposizione. Qui l'ambiente è meraviglioso, ci muoviamo tra pareti concrezionate con sculture di stalattiti e stalagmiti che sotto la luce delle nostre torce prendono un suggestivo colore avorio. In lontananza si scorge la luce che arriva dalla superficie del secondo lago: sono le torce dei nostri amici in superficie.

Rapidamente arriva il momento di risalire e fatte le doverose soste di decompressione riemergiamo tra l'entusiasmo di tutti i partecipanti. Un abbraccio fa subito capire a tutti che non ci sono stati problemi e tutto è filato liscio secondo il programma. Un the caldo ci dà un immediato sollievo dal freddo anche se l'entusiasmo è talmente alto che abbiamo solo voglia di festeggiare. Ma le fatiche non sono ancora finite e ci resta ancora la risalita per uscire dalla grotta. Riordiniamo tutto il materiale all'interno delle sacche e dopo circa due ore siamo nuovamente alla luce del sole.

Ora si fa strada dentro di noi la consapevolezza di aver creato un gruppo affiatato. L'intera spedizione ha avuto successo grazie alla grande preparazione tecnica di tutti i partecipanti, allo spirito di squadra e alla cura dei particolari a cui si è prestata molta attenzione durante tutta la fase dei preparativi.


Sergio Agnellini - Ideatore e Capo Spedizione

Francesco Mascioli - Coordinatore Tecnico Subacqueo 

Ringraziamenti:

Moreno Agnellini - AbruzzoMTB

GGFA - Gruppo Grotte e Forre Abruzzo

GES - Gruppo Esplorazione Speleologica - CAI (PE)




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Stefano Agnellini
provino Calcio Pescara 15-06-2010


provino Pescara Calcio
Stefano Agnellini 15 Giugno 2010



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Lago di Capodacqua
Capestrano (AQ) Abruzzo - Italy


La frazione di Capodacqua appartiene al comune di Capestrano, in provincia di L'Aquila, nella regione Abruzzo. La frazione di Capodacqua dista 3,36 chilometri dal medesimo comune di Capestrano cui essa appartiene. Del comune di Capestrano fanno parte anche le frazioni di Forca di Penne (7,95 km), San Giovanni (6,43 km), San Pelagia (2,36 km). Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione indica la distanza in chilometri tra la stessa frazione e il comune di Capestrano. La frazione di Capodacqua sorge a 374 metri sul livello del mare. Il lago, di proprietà privata, si trova all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, immerso in una natura incontaminata di vasto interesse archeologico (ricordiamo il GUERRIERO di Capestrano). L'invaso nasce nella seconda metà degli anni '60 per avere nella zona una riserva idrica per l'irrigazione dei terreni circostanti; oggi è utilizzato anche dall'ENEL per alimentare una centrale idroelettrica.
Il lago è alimentato da molte sorgenti in superficie e altrettante sommerse. Queste sorgenti alimentavano in origine dei corsi d'acqua che, unendosi, formavano il fiume TIRINO. In prossimità di questi corsi d'acqua sono stati realizzati, pressappoco in età medioevale, due Mulini e un Colorificio. Oggi l'edificio del colorificio è ancora visibile in superficie, mentre i due mulini si trovano sommersi, in buono stato di conservazione, visitabili da subacquei in possesso di qualsiasi brevetto.
L'invaso garantisce, proprio per la sua natura di lago sorgivo, un'ottima visibilità (all'incirca di 40 Mt) e una flora lacustre particolare, propria degli ambienti sorgivi di quota (il lago si trova all'incirca a 300 m.s.l.m.). Per quanto riguarda la fauna, il lago offre una consistente popolazione di Trote Fario (era presente anche una considerevole popolazione di gamberi di fiume oggi sterminata per una pesca aggressiva).
Il lago offre a tutti i subacquei che lo frequentano, proprio per la sua natura particolare, un ambiente sommerso molto affascinante e misterioso caratterizzato da alberi, abitazioni, strade e manufatti vari sommersi.


Lago di Capodacqua - Capestrano (AQ) Abruzzo - Italy 24 Aprile 2010



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Sergio Agnellini
Nemo 33 -
Bruxelles - Uccle


Per chi volesse fare un tuffo in una piscina veramente fuori dalla norma deve andare a Uccle, cittadina del Belgio nei pressi di Bruxelles, dove è stata costruita la piscina più profonda del mondo, ben 33 metri. Costata 3,2 milioni di euro la piscina si chiama chiamata Nemo 33.Nemo 33 è la più grande piscina per immersioni al mondo dove, nelle sue acque cristalline riscaldate a circa 30/33 gradi, ci si può immergere fino a 33 metri di profondità. La piscina è nata da un'idea di, John Beernaerts, un sub esperto che ha pensato di portare nella fredda Europa l'esperienza delle immersioni nelle acque tropicali. Tutta la piscina è stata progettata per offrire le più diverse esperienze che si possono trovare in mare aperto (oltre all'abisso di 33 metri, ci sono caverne e diversi livelli di acque) e le sue condizioni, dalla temperatura alla limpidezza delle acque, sono regolate da un complesso sistema computerizzato. In poche parole siamo di fronte a una piscina da record oggi sede di attività subacquee ricreative e professionali, laboratorio per istituti di ricerca, palestra d'addestramento per corpi armati e gruppi di intervento speciale, agenzie spaziali, ma anche location riabilitativa per attività motorie in acqua e set per film. Nonché grande attrazione per gli appassionati subacquei sportivi, amatori o semplici turisti in quanto offre la possibilità di immersioni profonde in tutta sicurezza e in un ambiente assai confortevole e sicuro. Quindi Nemo 33 è la meta ideale per i sub che volessero tenersi in buon allenamento questa piscina come avete potuto già capire non è soltanto una vasca piena d'acqua ma una struttura immersa ben più complessa, munita di piattaforme, grotte sommerse, tre campane d'aria a pressione costante e oblò attraverso i quali i visitatori possono vedere chi si trova in immersione nella vasca. Ma anche l'acqua è da record. La vasca contiene infatti 2.500.000 litri di acqua di sorgente cristallina che permette una visibilità di più di 30 metri mantenuta a 30° grazie a dei pannelli solari. Per il tuffo nella piscina e come da regolamento NEMO 33 è obbligatorio per ogni subacqueo:
Brevetto di Livello minimo richiesto ADVANCED o similare
Computer Subacqueo individuale per ogni sub


Nemo 33 - Uccle (Bruxelles) Belgio
06 Marzo 2010



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Sergio Agnellini
19° Presepe Subacqueo 
Villalago (AQ) Abruzzo - Italy
26 Dicembre 2009


E' un invaso artificiale creato dallo sbarramento del fiume Sagittario, realizzato dall'Enel, nel primo dopoguerra. Sorge nell'Alta Valle del Sagittario, di cui Villalago è il centro geografico, in un ambiente naturale fantastico, ideale per il relax e la pesca. Le sue acque, dal colore verde smeraldo intenso, sono ricche infatti di fauna ittica e soprattutto di trote fario. Dalle sue sponde partono alcuni sentieri che consentono escursioni verso le montagne adiacenti come Rosa Pinnola e Valle Preziosa, habitat del Germano Reale che facilmente s' incontra frequentando questo ambiente. E' tappa d'obbligo, dopo aver attraversato un ponte pedonale, una visita all'Eremo di San Domenico con annessa grotta dove soggiornò il Santo, intorno all'anno 1000.
Il lago di San Domenico si trova nel cuore dell'Abruzzo precisamente nelle gole del sagittario, dove una diga costruita dall'Enel sull'omonimo fiume, ha creato questo specchio d'acqua. Il lago ha una lunghezza di circa un chilometro e quando è in piena nel punto più profondo , misura circa trenta metri. L'acqua ha una temperatura che va dai dieci gradi d'estate ai sei gradi d'inverno e nella maggio parte dell'anno offre una visibilità eccellente quasi fosse cristallo. 
Si raggiunge percorrendo l'autostrada A-25 Pescara - Roma e uscendo al casello di Cocullo, si prosegue oltrepassando il comune di Anversa degli Abruzzi per una quindicina di chilometri su di una strada tortuosa sino ad arrivare a costeggiare il lago. 
Per immergersi in questo sito si ha bisogno di un permesso del comune di Villalago, permesso che si ottiene tacitamente,(non si ha necessità di risposta) previo invio di un fax al comune stesso indicando il giorno in cui si ha intenzione di effettuare l'immersione e il numero delle persone coinvolte. Importante è portarsi appresso copia della richiesta inviata perché spesso vengono effettuati controlli da parte del Corpo forestale dello Stato per scongiurare la pesca di frodo. 
L'immersione è abbastanza semplice, basta non arrivare nei pressi della diga, punto molto pericoloso perché si può essere risucchiati dai convogliatori. Il punto più accessibile per l'ingresso in acqua, è nei pressi di una comoda discesa posta sulla strada che arriva direttamente sulla riva nel punto in cui il lago comincia a restringere le sue sponde.
Entrati in acqua e andando verso destra, si passa sotto ad un arco, visibile anche dall'esterno, che sorregge il ponte che collega le due sponde del lago. Continuando il percorso costeggiando la parete, ci si imbatte in una vecchia macchina per il caffé da bar, sicuramente gettata li per evitare spese di smaltimento.
Andando avanti ci si trova di fronte ad una vecchia strada in legno ormai quasi del tutto macera ma che ancora ben si offre a rendere l'idea di come sicuramente si transitasse in quel posto prima che venisse creata la diga e allagata la valle. Ci troviamo a circa quindici metri di profondità. Il lago è popolato da trote di varie dimensioni, a dire il vero di giorno si vedono ben poco ed è cosparso di uova che le varie papere lasciano cadere sul fondo rischiando di spappolartele sulla testa. Superato questo tratto di strada in legno, ci si sposta verso sinistra per arrivare ad una fossa dove troviamo la massima profondità. Tornando indietro, si ripercorre tutto il tragitto sino all'arco per poi fare, poco più avanti, una virata verso destra e con pochi colpi di pinne ci si trova di fronte ad un piccolo ma suggestivo presepe, segnalato anche in superficie da un galleggiante, a circa dieci metri. L'immersione finisce pinneggiando per una diecina i metri sulla destra del presepe sino al punto d'uscita.



19° Presepe subacqueo lago di S.Domenico - Villalago (AQ) Abruzzo
Italy 26 Dicembre 2009



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Sergio Agnellini
"Grotta di Pietrasecca"
Carsoli (AQ) Abruzzo - Italy
22-09-2009 


La Riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca è una area naturale protetta dell'Abruzzo, istituita nel 1992. La riserva è sita a poche centinaia di metri dall'uscita di Pietrasecca sulla autostrada A24. L'area protetta ha un'estensione di circa 110 ettari, e si trova nel comune di Carsoli in Provincia dell'Aquila, è stata la prima area protetta, per tutelare la peculiarità dell'area carsica, in cui ci sono due grotte, la Grotta Grande del Cervo, e la Grotta dell'Ovito. La gestione del parco è del Comune di Carsoli, coadiuvato dall'Università degli studi dell'Aquila, e da alcune associazioni speleologiche, tra cui la Società Speleologica Italiana.

La grotta dell'Ovito si trova ad 806 metri sul livello del mare, i suoi corridoi raggiungono una lunghezza totale di 1370 metri con un dislivello di 41 metri. I vari corridoi della grotta dell'Ovito sono strutturati nella seguente maniera:

·          Portale dei due archi

·          Vecchio ramo fossile

·          Sala dei tre archi

·          Gomito del contatto

·          Lago Stige

·          Vaverna dei giganti

·          Ramo dei laghi

·          Galleria dei Marsi

·          Il bivio

·          Ramo delle eccentriche

·          Salone concrezionato

L'accesso fa entrare in una galleria lunga 270 metri ed alta 15/20 metri. Alcune diramazioni introducono a sale con stalattiti e stalagmiti, quindi la galleria principale si restringe in una specie di canyon. dopo un dislivello di 8 metri si arriva ad un lago che occupa un salone di 70 X 30 m. così poi si raggiungono poi tutti gli altri ambienti su citati.

La grotta del Cervo, si trova a 858 metri sul livello del mare con una lunghezza totale di 2500 m. con un dislivello di 70 metri. I suoi corridoi sono strutturati nel seguente modo:

·          Sala degli antenati

·          Ramo delle meraviglie

·          Sala delle vaschette

·          Ramo della medusa

·          Ramo della medusa

·          Fiume di fango

·          Sala del By pass

·          Fiume del silenzio

Questa galleria fu scoperta nel 1984. Vi furono trovate delle ossa di quattro specie di mammiferi del Pleistocene medio - superiore (tra cui: un orso, una lince, Pantera speleaea, Cervus elaphus, nonché delle monete romane risalenti al IV-V secolo d.C. più una risalente al XV secolo). L'ingresso si trova fra le macerie dovute ad una vecchia frana che consentono di accedere alla grotta del cervo difficoltosamente alla grotta accedendo man mano che si procede alle sale ed ai rami suddetti. Il concrezionamento in questa grotta inizia 850000 anni fa. Alcuni crolli avvenuti 100000 e 35000 anni fa ed un sisma avvenuto nel 1456 bloccarono ogni volta il concrezionamento (l'atto di formazione delle stalattiti e stalagmiti), ma ogni volta il lento processo di concrezionamento riprese di nuovo.


Speleologia "Grotta di Pietrasecca"
Carsoli (AQ) Abruzzo - Italy
22 Settembre 2009



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Sergio Agnellini
Piscina Le Naiadi - Pescara - Abruzzo - Italy
10-11-12 Dicembre 2010



                   STAGE/CORSO DÌ APNEA CON IL CAMPIONE DEL MONDO GIANLUCA GENONI - WORLD ACTIVITY CLUB e PRIMO TROFEO DÌ APNEA “LE NAIADI” 10-11-12 DICEMBRE 2010                

Gianluca Genoni (Galliate, 5 luglio 1968) è un apneista italiano.

Residente a Busto Arsizio (VA), ha praticato nuoto a livello agonistico fino all'età di 20 anni, quando ha deciso di dedicarsi esclusivamente all'immersione in apnea, disciplina alla quale le sue caratteristiche fisiche lo rendono adatto.

Il 23 marzo 2002, a Breuil-Cervinia (AO), è stato il primo uomo al mondo ad immergersi in apnea a 3000 m di altitudine sotto un metro di ghiaccio per oltre 60 m. Nell'Ottobre 2003, Nepal, nell'ambito di un esperimento medico scientifico, ha compiuto la prima immersione mondiale in apnea a oltre 5200 m di altitudine ai piedi dell'Everest.

Il 26 novembre 2008 nel centro termale di Goito, Mantova, ha stabilito il nuovo record del mondo di apnea statica con 18'3"69 (facendo uso di iperventilazione e ossigeno puro), superando di quasi un minuto il precedente primato dell'illusionista britannico David Blaine.

Ha un record personale in assetto costante di -85 m.

Il 2 ottobre 2010 al largo della città ligure di Zoagli , ha stabilito il nuovo record mondiale di discesa con propulsore elettrico, questa nuova disciplina inaugurata da Genoni prevede l'utilizzo dello scooter elettrico in luogo della staffa di discesa, rendendo più semplice cimentarsi nei record. In 4'24" ha toccato la profondità di -152 m ed è risalito con la sola forza delle braccia.

Primati

Assetto variabile 
4 ottobre 1997, Arbatax - Record mondiale (-120 m).

Assetto variabile regolamentato

17 agosto 1996, Siracusa - Record mondiale (-106 m).

2 ottobre 1998, Porto Ottiolu - Record mondiale (-121 m).

30 settembre 1999, Porto Ottiolu - Record mondiale (-122 m).

8 ottobre 2000, Porto Ottiolu - Record mondiale (-123 m).

12 ottobre 2000, Porto Ottiolu - Record mondiale (-125 m).

22 settembre 2001, Rapallo (GE) - Record mondiale (-126 m).

29 settembre 2002, Moneglia (GE) - Record mondiale (-132 m).

5 ottobre 2006, Sharm el-Sheikh (Egitto) - Record mondiale (-141m).

2 ottobre 2010, Zoagli (GE) - Record mondiale (-152 m).
 

Assetto variabile assoluto

3 ottobre 1998, Porto Ottiolu - Record mondiale (-135 m).

2 ottobre 1999, Porto Ottiolu - Record mondiale (-138 m).
 

Apnea statica con ventilazione a ossigeno

11 maggio 2002, Busto Arsizio (VA) - Record mondiale (12'34").

26 novembre 2008, Goito (Mn) - Record mondiale (18'03").

Competizioni a squadre

Dal 21 al 27 giugno 1998, Santa Teresa di Gallura (SS) - Con la squadra italiana, 1º posto nel "Campionato Mondiale a Squadre di Apnea"



foto cena del 11 -12 -2010 con il campione del mondo di apnea Gianluca Genoni




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Sergio Agnellini
Il SUBACQUEO art n°451 Dicembre 2010 di Sergio Agnellini,Francesco Mascioli e Stefano Ruia


 

Le grotte del Gran Sasso d'Italia, uno dei principali massicci carbonatici appenninici, hanno attirato l'attenzione già di coloro che per primi compirono ascensioni sulla sua vetta. In tal modo questo massiccio ha contribuito notevolmente alla storia delle ricerche speleologiche. La prima traccia di una esplorazione completa compiuta in epoca storica si trova sul fondo di Grotta a Male. Il 20 agosto 1573, l'architetto militare Francesco De Marchi da Bologna, esplorava la caverna e vi incideva sul fondo una croce. E' questo il primo visitatore che ha lasciato della sua esplorazione un dettagliato resoconto.

Sul fondo della grotta, a quota circa 820 metri sul livello del mare e una profondità di oltre 80 metri dalla superficie, si trovano due laghi comunicanti attraverso un sifone. Sebbene la parte emersa della grotta sia meta di numerosi speleologi, la parte subacquea è stata oggetto, ad oggi, di poche spedizioni. La prima esplorazione, ad opera degli speleosub romani dell'URRI, risale al 1964 seguita da esplorazioni più recenti nel 2000.

Ed è proprio la curiosità di scoprire percorsi ancora poco conosciuti e di seguire le orme di esploratori storici che, da una idea di Sergio Agnellini, ha fatto nascere dentro di noi la voglia di organizzare una spedizione speleosubacquea all'interno della Grotta a Male. Decidiamo, quindi, di aggiungere un nuovo tassello alla conoscenza di questa grotta attraverso la documentazione con videoriprese degli ambienti sommersi, nascosti alla maggior parte degli speleologi.

Le difficoltà organizzative sono tante. Lavoriamo sulle configurazioni subacquee da utilizzare e prepariamo l'attrezzatura, con un lavoro è lungo e minuzioso; come subacquei sappiamo già che un problema tecnico in fondo alla grotta potrebbe compromettere tutta la spedizione. Nella scelta dei materiali si presenta subito il problema di dover trovare il compromesso ottimale tra ridurre gli ingombri e pesi, per facilitare il trasporto fino ai laghi, e la necessaria sicurezza in immersione. Appare subito evidente che l'attrezzatura è tanta e per poterla trasportare in fondo alla grotta coinvolgiamo ben 15 speleologi, provenienti da diverse associazioni, che mostrano subito un grande entusiasmo. Risolto il trasporto, resta ora da pianificare l'immersione: privilegiamo la sicurezza e realizziamo un profilo che ci permetta di porre le basi per future esplorazioni, realizzando video e individuando nuovi percorsi.

Finalmente arriva il giorno prescelto. La mattina del 28 settembre il tempo è soleggiato e alle 8:30 siamo ad Assergi, in prossimità dell'ingresso della grotta a oltre 900 metri di quota. Scarichiamo dalle auto circa 300 kg di delicata attrezzatura subacquea, speleologica e video, adeguatamente sistemata in oltre 15 sacche. Indossate le tute e le imbragature speleo siamo pronti per iniziare la discesa in grotta e raggiungere il lago a circa 850 metri di quota. La discesa è impegnativa ed è resa ancor più difficoltosa dalle pesanti sacche; ma i 15 speleologi hanno tutti un'altissima preparazione tecnica e riescono a trasportare tutta l'attrezzatura attrezzando calate in corda e teleferiche. Dopo il primo ampio cavernone, superiamo un tortuoso passaggio a chiocciola in mezzo a grossi massi, che permette di accedere alla parte più interna della cavità. Questo è l'ambiente più vasto dell'intera grotta, il cui fondo è occupato dai laghi. Sono passate oltre due ore dall'ingresso in grotta e siamo sulla sponda del lago. Il livello, che può avere escursioni stagionali di oltre 6 metri, è abbastanza alto. Decidiamo di scendere in acqua dalla Sala De Marchi che presenta una logistica più accessibile e la possibilità di uscire più rapidamente in caso di emergenza. Con estrema calma e attenzione prepariamo l'attrezzatura, tutto deve essere perfetto e rimanere pulito; assembliamo i bibo, montiamo gli imbraghi, prepariamo la telecamera e dopo un'ora e mezza siamo finalmente pronti per entrare in acqua. Il primo ad entrare è Francesco che ha il compito di sagolare la grotta e tenere sotto controllo tutti gli aspetti tecnici dell'immersione. Indossata la muta stagna si siede ai margini del lago; l'ingresso è molto stretto, indossa il bibo, gli sistemano le torce, le fruste e lo calano in acqua con l'ausilio di un piccolo paranco. Finalmente in acqua, la visibilità è ottima e le fonti di luce risultano molto efficaci, sul fondo si vede la croce posizionata nel 2000 e alla sua sinistra si intuisce il passaggio che dovrebbe condurre in una sala adiacente. Ora anche Sergio, che ha il compito di realizzare le videoriprese, è in acqua. Sistema la telecamera, facciamo le ultime verifiche e controlli, sgonfiamo l'equilibratore e iniziamo la discesa. In questo momento tutto diventa più automatico, ci sentiamo a nostro agio e abbiamo la giusta concentrazione e tranquillità per realizzare il nostro programma. Francesco fissa la sagola e si dirige rapidamente verso la sala più profonda attraverso uno stretto passaggio, la visibilità si mantiene buona, c'è poca sospensione e la temperatura è circa 8°C. Dopo circa 6 minuti siamo a oltre 30 metri di profondità, all'interno di una grande sala, sulle cui pareti riusciamo a distinguere chiaramente la presenza di altre piccole sale e gallerie. Saranno l'obiettivo delle prossime esplorazioni perché il tempo scorre velocemente e arriva presto il momento di iniziare la salita che ci lascia comunque il tempo per godere di un ambiente meraviglioso. Ripercorriamo il passaggio che ci riconduce nella prima sala; ci troviamo a circa 15 metri di profondità e abbiamo ancora alcuni minuti a disposizione. Qui l'ambiente è meraviglioso, ci muoviamo tra pareti concrezionate con sculture di stalattiti e stalagmiti che sotto la luce delle nostre torce prendono un suggestivo colore avorio. In lontananza si scorge la luce che arriva dalla superficie del secondo lago: sono le torce dei nostri amici in superficie.

Rapidamente arriva il momento di risalire e fatte le doverose soste di decompressione riemergiamo tra l'entusiasmo di tutti i partecipanti. Un abbraccio fa subito capire a tutti che non ci sono stati problemi e tutto è filato liscio secondo il programma. Un the caldo ci dà un immediato sollievo dal freddo anche se l'entusiasmo è talmente alto che abbiamo solo voglia di festeggiare. Ma le fatiche non sono ancora finite e ci resta ancora la risalita per uscire dalla grotta. Riordiniamo tutto il materiale all'interno delle sacche e dopo circa due ore siamo nuovamente alla luce del sole.

Ora si fa strada dentro di noi la consapevolezza di aver creato un gruppo affiatato. L'intera spedizione ha avuto successo grazie alla grande preparazione tecnica di tutti i partecipanti, allo spirito di squadra e alla cura dei particolari a cui si è prestata molta attenzione durante tutta la fase dei preparativi.


Sergio Agnellini - Ideatore e Capo Spedizione

Francesco Mascioli - Coordinatore Tecnico Subacqueo 

Ringraziamenti:

Moreno Agnellini - AbruzzoMTB

GGFA - Gruppo Grotte e Forre Abruzzo

GES - Gruppo Esplorazione Speleologica - CAI (PE)

Il SUBACQUEO 
Redazione
Via della Maratona 66
00194 Roma



articolo Il Subacqueo n°451 Dicembre 2010



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Sergio Agnellini
Tandem Paracadute
Molinella (BO) - Italy 20-09-09


Moli D-Zone è il rinnovato centro di paracadutismo di Molinella (Bologna), gestito dalla
A.S. Paracadutismo FlyGang che grazie ai continui sforzi di Walther Idra, Stefano Volpi, Marco Carrara e di tutti i ragazzi dell'organizzazione, sta facendo passi da gigante, offrendo servizi sempre migliori ai paracadutisti che sempre più numerosi accorrono ogni fine settimana.

Moli D-Zone si trova in aperta campagna a circa 15 minuti da Bologna, la pista in erba lunga circa 1000 metri, gli ampi spazi verdi ed i campi circostanti consentono di saltare in tutta sicurezza. Capiente hangar, zone ombreggiate per il ripiegamento e strutture moderne in grado di offrire ospitalità e divertimento anche a chi non salta, come ad esempio la moderna ed ampia piscina per il relax con minispiaggia per il divertimento anche dei più piccoli.

Sono costantemente disponibili un PAC 750xl e un SUPER SKYVAN e la quota standard di lancio è 4.300 metri, ma è anche possibile effettuare salti a quote superiori... L’attività si svolge regolarmente tutti i fine settimana dalle 9.00 am alle effemeridi ed è eventualmente possibile saltare ogni Mercoledì e Venerdì pomeriggio con gruppi di almeno 15 paracadutisti.

Si effettuano tutti i tipi di discipline: RW con il supporto di Marco Carrara, rinomati Coaches Skydive University; nonché Freestyle; Freefly con Ulisse Idra; volo obliquo, ecc... grazie alla presenza sempre più assidua dei migliori in campo.

Naturalmente è possibile effettuare lanci Tandem e Corsi di Paracadutismo AFF.

La DropZone è servita da un ottimo ristorante 'Osteria dei Fabbri', e dal Seventh Sky che propone menù adatti ad ogni esigenza, serviti direttamente in hangar o a bordo piscina...

Sono disponibili camerette con vari posti letto per pernottare, è naturalmente possibile campeggiare ed utilizzare i nuovi servizi igienici e le docce. Ogni Sabato sera si organizzano cene con carne alla griglia o altro, a richiesta (e con la collaborazione) di chi è intenzionato a trascorrere una serata in compagnia.

Info line:  348-4065874 

Per provare velocemente l’adrenalina della caduta libera… il Salto Tandem!

Non è necessaria esperienza, nessuna caratteristica fisica particolare o certificati medici, solo un briefing di quindici minuti e poi su in aereo!Il paracadute Tandem è costruito per sostenere due persone imbracate insieme. Uscirai fuori dall’aereo in volo ad oltre 4.000 metri d’altezza e volerai per circa sessanta secondi a 200 km/h, cioè finché l’istruttore non aprirà il paracadute a 1.300/1.400 metri. Il paracadute tandem è molto più grande di uno normale, sorregge tranquillamente due persone e consente un morbido atterraggio in piedi!Un paracadutista con telecamera ti seguirà per tutta la durata del volo ed immortalerà questi momenti davvero unici…

I principali centri di paracadutismo italiani hanno talmente tanta attività Tandem da essere sempre preparati e disponibili a nuovi amici dell’aria! Spesso non è necessario prenotare, basta recarsi nella zona di lancio ed attendere il proprio turno per salire in aereo. I costi variano dai 170 ai 200 € compreso il video, l’adrenalina è assicurata e sarà un giorno della vita che difficilmente dimenticherete!



Tandem - Molinella (BO) Italy 
20 Settembre 2009




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Sergio Agnellini
Immersioni ad Ustica
c/o il Diving Mister Jump (PA) - Sicilia - Italy


Italia: Isola di Ustica

Famosa nel mondo per i suoi fondali incontaminati e straordinariamente ricchi, USTICA, affascinante scoglio vulcanico a 36 miglia marine da Palermo, è facilmente raggiungibile sia con l'aliscafo che con motonave.

L'isola costituisce una tappa quasi obbligata per i subacquei che desiderano arricchire le loro conoscenze, esplorando ambienti marini sommersi sempre più stimolanti.
La sua natura vulcanica ha originato un vero paradiso subacqueo fatto di grotte, pareti sommerse dipinte, canyon, scogli ricoperti da fantastiche madrepore e quant'altro si possa immaginare.
Riserva marina sin dal 1986, non vi è consentita la pesca sub da alcuni anni ed è perciò che è possibile ammirare e persino avvicinare una grande varietà di pesci di ogni specie per nulla intimoriti dalla presenza dell'uomo.

Immersioni

Durante le immersioni fatte allo SCOGLIO DEL MEDICO, alla SECCA DELLA COLOMBARA e a PUNTA SPALMATORE abbiamo incontrato puntualmente i barracuda mediterranei a centinaia. L'incontro con le ricciole, signore delle acque libere, è sempre magico comparendo all'improvviso e svanendo come per incanto nel blu. Saraghi maggiori e pizzuto enormi, sospesi come inanimati accanto alle pareti piene di flora marina; tanute in processione silenziosa e poi grandissime salpe dorate a branchi ed ancora di tutto e di più ma le padrone assolute sono le grandi cernie, dominatrici incontrastate delle acque cristalline dell'isola.
Le immersioni a USTICA (mare permettendo) sono un’esperienza indimenticabile.

Isola di Ustica 10-14 Settembre 2009

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Sergio Agnellini
Lago di Capodacqua 
Capestrano (AQ) - Abruzzo - Italy 
18 Luglio 2009


La frazione di Capodacqua appartiene al comune di Capestrano, in provincia di L'Aquila, nella regione Abruzzo. La frazione di Capodacqua dista 3,36 chilometri dal medesimo comune di Capestrano cui essa appartiene. Del comune di Capestrano fanno parte anche le frazioni di Forca di Penne (7,95 km), San Giovanni (6,43 km), San Pelagia (2,36 km). Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione indica la distanza in chilometri tra la stessa frazione e il comune di Capestrano. La frazione di Capodacqua sorge a 374 metri sul livello del mare. Il lago, di proprietà privata, si trova all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, immerso in una natura incontaminata di vasto interesse archeologico (ricordiamo il GUERRIERO di Capestrano). L'invaso nasce nella seconda metà degli anni '60 per avere nella zona una riserva idrica per l'irrigazione dei terreni circostanti; oggi è utilizzato anche dall'ENEL per alimentare una centrale idroelettrica.
Il lago è alimentato da molte sorgenti in superficie e altrettante sommerse. Queste sorgenti alimentavano in origine dei corsi d'acqua che, unendosi, formavano il fiume TIRINO. In prossimità di questi corsi d'acqua sono stati realizzati, pressappoco in età medioevale, due Mulini e un Colorificio. Oggi l'edificio del colorificio è ancora visibile in superficie, mentre i due mulini si trovano sommersi, in buono stato di conservazione, visitabili da subacquei in possesso di qualsiasi brevetto.
L'invaso garantisce, proprio per la sua natura di lago sorgivo, un'ottima visibilità (all'incirca di 40 Mt) e una flora lacustre particolare, propria degli ambienti sorgivi di quota (il lago si trova all'incirca a 300 m.s.l.m.). Per quanto riguarda la fauna, il lago offre una consistente popolazione di Trote Fario (era presente anche una considerevole popolazione di gamberi di fiume oggi sterminata per una pesca aggressiva).
Il lago offre a tutti i subacquei che lo frequentano, proprio per la sua natura particolare, un ambiente sommerso molto affascinante e misterioso caratterizzato da alberi, abitazioni, strade e manufatti vari sommersi.



Lago di Capodacqua - Capestrano (AQ) Abruzzo - Italy 18 Luglio 2009


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Sergio Agnellini
Isole Tremiti
Puglia (FG) Italy
5 Luglio 2009


Le isole Tremiti (o Diomedee) sono un arcipelago dell'Adriatico, sito a 12 miglia nautiche a nord del promontorio del Gargano e a 24 ad est della costa molisana.

Amministrativamente, l'arcipelago costituisce il comune italiano di Isole Tremiti di 496 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.

Il comune fa parte del Parco Nazionale del Gargano e dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la Riserva naturale marina Isole Tremiti.

Circa 12 miglia al largo del Gargano si trovano le Isole Tremiti, definite per la loro incantevole ed incontaminata bellezza “le perle dell’Adriatico”. Il piccolo arcipelago è costituito dalle isole di  San Nicola, San Domino, Cretaccio, Caprara e, a circa 11 miglia da queste, dall’isola di Pianosa. Le acque cristalline delle Tremiti attirano ogni anno migliaia di turisti.

L'arcipelago delle Isole Tremiti in provincia di Foggia, dette anche isole Diomedee, sono meta preferita di moltissimi turisti amanti della natura e della tranquillità. Le perle di questo magnifico arcipelago sono San Nicola, San Domino, Cretaccio, Caprara e Pianosa. Alcune foto delle Isole tremiti.

San Nicola è il centro storico, religioso e amministrativo dell'arcipelago. Per le numerose tracce di un antico e glorioso passato, essa è considerata un museo a cielo aperto. L’isola misura ettari 42, ha uno sviluppo costiero di 3.700 metri, una lunghezza di 1.600 metri e un'altezza massima di m. 75. 

San Domino è in buona parte ricoperta da boschi di Pino d’Aleppo, per la fertilità e spontaneità di fiori d’ogni colore, era chiamata dai monaci benedettini “Orto di paradiso”. Le acque sono limpide, la costa è frastagliata di cale, punte e scogli, mirabili sono lo scoglio dell'Elefante, dalla forma che assume ed i Pagliai, monoliti a forma di piramide somiglianti a veri pagliai. Facendo il giro dell'arcipelago in barca, si possono visitare, tra l'altro, la Grotta delle Viole, del Bue Marino e delle Rondinelle. A San Domino si trovano le spiagge di Cala delle Arene, quella di Cala Matano e la spiaggia sotto i Pagliai, a quest'ultima si arriva soltanto via mare. L’isola si estende per 207 ettari, ha uno sviluppo costiero di 9.700 metri, una lunghezza di 2.600 metri e un'altezza massima di m. 116 alla punta della Cappella dell'Eremita. 

Cretaccio è un ammasso roccioso di colore giallo per la sua natura argillosa e va scomparendo per le corrosioni incessanti degli agenti atmosferici e marini. L’isola misura 3,5 ettari, ha altezza di 30 metri ed uno sviluppo costiero di 1.300 metri. A 20 metri si trova lo scoglio della Vecchia. 

Caprara (o Capraia o Capperaia), disabitata ma è interessante come le altre, alla punta del faro ha un architiello grandioso d’architettonica naturale. L’isola è vasta 45 ettari, lunga 1.600 metri, ha uno sviluppo costiero di 4.700 metri.



WAC - GTS Isole Tremiti
05 Luglio 2009



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Sergio Agnellini
1° edizione della Discesa delle Befane
Città Sant'Angelo (PE) Italy
05 Gennaio 2011


Città Sant'Angelo è ubicata su di un colle posto a 322 m s.l.m. ad una decina di km da Pescara. Il territorio angolano risulta essere uno dei più vasti tra i comuni del pescarese. Esso ha una connotazione morfologica prettamente collinare che culmina in un lembo di terra, bagnato dalle acque del Mare Adriatico, il quale divide i comuni di Silvi e di Montesilvano distanziandoli per una misura inferiore al chilometro.

Di importante rilievo artistico è la cattedrale, che ha anche il titolo di collegiata ed è sormontata da un campanile alto 48 metri. Costruita anteriormente al Mille, fu ricostruita nel ‘300: il portale, decorato con un ciclo di figure simboliche è del 1326. Conserva notevoli resti di un pulpito alto-medioevale in pietra, databile tra il VII e VIII secolo. La tomba di Amico di Buonamicizia, Vescovo della Diocesi di Atri-Penne, e il portico sono quattrocenteschi. Il sarcofago, addossato al muro, è sviluppato in senso plastico su più piani. Quello centrale è occupato dall’immagine del defunto e da una lunga iscrizione che ne riassume la vita. La fabbrica continuò ad essere ampliata nel Rinascimento: il campanile, a base quadrata con un tamburo poligonale sormontato da una cuspide, è derivato da quello del Duomo di Atri, e fu rimaneggiato dopo il terremoto del 1702. Nella chiesa di San Francesco (sec XIII ed interno barocco rimaneggiato nel 1741) sono stati scoperti, nascosti dietro una muratura, cospicui resti di affreschi rinascimentali. Santa Chiara, a pianta circolare, e Sant’Agostino, a navata unica con accanto un Oratorio, insieme a San Bernardo, sono tutti barocchi.


1° edizione della Discesa delle Befane
Città Sant'Angelo (PE) Italy
05 Gennaio 2011



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Sergio Agnellini
Speleologia
Grotta Grande dei Cervi
Carsoli (AQ) Italy
06 Gennaio 2011


Grotta Grande dei Cervi

 

Dati catastali

altro nome: Ovito di Quattordici

185 A – comune di Carsoli )AQ) – località: 350 m a NO dell’Ovito di Pietrasecca – quota: 862 m

carta IGM 1:25000: 145 III NE Carsoli – coordinate: 0°40’47”5 (13°07’55”9) – 42°08’21”9

carta CTR 1:10000 (Abruzzo): 367 060 Pietrasecca – coordinate: 2.365.640 – 4.667.030

dislivello: +/- 113 m – sviluppo: 1875 m

Aree protette di riferimento: Riserva Naturale Speciale delle Grotte di Pietrasecca: SIC IT7110089

“Grotte di Pietrasecca”


Grotta Grande dei Cervi
Carsoli (AQ) Italy
06 Gennaio 2011
Gruppo GES CAI - PE


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Sergio Agnellini
Lago di San. Domenico
Villalago (AQ) Italy
03 e 10 Febbraio 2011


E' un invaso artificiale creato dallo sbarramento del fiume Sagittario, realizzato dall'Enel, nel primo dopoguerra. Sorge nell'Alta Valle del Sagittario, di cui Villalago è il centro geografico, in un ambiente naturale fantastico, ideale per il relax e la pesca. Le sue acque, dal colore verde smeraldo intenso, sono ricche infatti di fauna ittica e soprattutto di trote fario. Dalle sue sponde partono alcuni sentieri che consentono escursioni verso le montagne adiacenti come Rosa Pinnola e Valle Preziosa, habitat del Germano Reale che facilmente s' incontra frequentando questo ambiente. E' tappa d'obbligo, dopo aver attraversato un ponte pedonale, una visita all'Eremo di San Domenico con annessa grotta dove soggiornò il Santo, intorno all'anno 1000.
Il lago di San Domenico si trova nel cuore dell'Abruzzo precisamente nelle gole del sagittario, dove una diga costruita dall'Enel sull'omonimo fiume, ha creato questo specchio d'acqua. Il lago ha una lunghezza di circa un chilometro e quando è in piena nel punto più profondo , misura circa trenta metri. L'acqua ha una temperatura che va dai dieci gradi d'estate ai sei gradi d'inverno e nella maggio parte dell'anno offre una visibilità eccellente quasi fosse cristallo. 
Si raggiunge percorrendo l'autostrada A-25 Pescara - Roma e uscendo al casello di Cocullo, si prosegue oltrepassando il comune di Anversa degli Abruzzi per una quindicina di chilometri su di una strada tortuosa sino ad arrivare a costeggiare il lago. 
Per immergersi in questo sito si ha bisogno di un permesso del comune di Villalago, permesso che si ottiene tacitamente,(non si ha necessità di risposta) previo invio di un fax al comune stesso indicando il giorno in cui si ha intenzione di effettuare l'immersione e il numero delle persone coinvolte. Importante è portarsi appresso copia della richiesta inviata perché spesso vengono effettuati controlli da parte del Corpo forestale dello Stato per scongiurare la pesca di frodo. 
L'immersione è abbastanza semplice, basta non arrivare nei pressi della diga, punto molto pericoloso perché si può essere risucchiati dai convogliatori. Il punto più accessibile per l'ingresso in acqua, è nei pressi di una comoda discesa posta sulla strada che arriva direttamente sulla riva nel punto in cui il lago comincia a restringere le sue sponde.
Entrati in acqua e andando verso destra, si passa sotto ad un arco, visibile anche dall'esterno, che sorregge il ponte che collega le due sponde del lago. Continuando il percorso costeggiando la parete, ci si imbatte in una vecchia macchina per il caffé da bar, sicuramente gettata li per evitare spese di smaltimento.
Andando avanti ci si trova di fronte ad una vecchia strada in legno ormai quasi del tutto macera ma che ancora ben si offre a rendere l'idea di come sicuramente si transitasse in quel posto prima che venisse creata la diga e allagata la valle. Ci troviamo a circa quindici metri di profondità. Il lago è popolato da trote di varie dimensioni, a dire il vero di giorno si vedono ben poco ed è cosparso di uova che le varie papere lasciano cadere sul fondo rischiando di spappolartele sulla testa. Superato questo tratto di strada in legno, ci si sposta verso sinistra per arrivare ad una fossa dove troviamo la massima profondità. Tornando indietro, si ripercorre tutto il tragitto sino all'arco per poi fare, poco più avanti, una virata verso destra e con pochi colpi di pinne ci si trova di fronte ad un piccolo ma suggestivo presepe, segnalato anche in superficie da un galleggiante, a circa dieci metri. L'immersione finisce pinneggiando per una diecina i metri sulla destra del presepe sino al punto d'uscita.



Lago di San. Domenico
Villalago (AQ) Italy
03 Febbraio 2011
Lago di San. Domenico
Villalago (AQ) Italy
10 Febbraio 2011


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Sergio Agnellini
Lago di Capodacqua
Capestrano (AQ) Italy
05 Settembre 2010


Lago di Capodacqua
Capestrano (AQ) Italy
05 Settembre 2010


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Sergio Agnellini
Skypper - Sailboat
Pescara (Italy)
23 Aprile 2011


Skypper Sailboat 
Pescara (Italy)
23 Aprile 2011


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Sergio Agnellini
Miniera del Pilone 
Lettomanoppello 
Abruzzo (Italy)
17 Aprile 2011


Il territorio di Lettomanoppello va da 126 a 1375 metri di altitudine e confina a Nord con il territorio di Turrivalignani, ad Est con quelli di Manoppello, Serramonacesca e Pretoro, a Sud con quello di Roccamorice ed infine ad Ovest con Abbateggio.
Il centro storico, a 450 m. s.l.m. è posto ai margini di una scarpata costituita da accumuli detritici di versante, con una pendenza di circa il 40%, mentre la parte più recente del paese è collocata 150 metri più in basso.
Proprio alla fine della scarpata troviamo il fiume Lavino che nascendo nella vicina Roccamorice finisce il suo corso a Scafa gettandosi nel Pescara. Risalendo il corso del fiume, ai confini con il territorio di Roccamorice, seguendo un suggestivo percorso nel verde, si arriva alla "Miniera del Pilone", in una zona denominata Cusano.
In questo punto le due parti della montagna si avvicinano come se volessero toccarsi e dove il fiume forma delle suggestive cascatelle, troviamo i resti della miniera. Due locali scavati uno a destra e uno a sinistra del fosso, che fino a pochi decenni fa ospitavano centinaia di persone impegnate nell'estrazione del bitume dalla roccia calcarea. Seguendo il corso del fiume, tra la stessa vegetazione, nei pressi del confine con Scafa, lungo il fiume vi sono alcune sorgenti solfuree.


Speleologia - Cavità Artificiali


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Sergio Agnellini
I° Esplorazione Speleosubacquea
Grotta Grande del Cervo
Pietrasecca - Carsoli (AQ) Italy
27 Marzo 2011


1° Esplorazione speleosubacquea del lago terminale della Grotta Grande del Cervo 27/03/2011

 

Un gruppo di 13 speleologi e 2 speleosub (Sergio Agnellini e Francesco Papetti) del Gruppo Grotte e Forre Abruzzo e WAC - GTS (World Activity Club e Gruppo Tecnico Scientifico) è sceso domenica 27 marzo 2011 fino al fondo della Grotta Grande del Cervo a Pietrasecca nel comune di Carsoli (AQ) per eseguire la prima ricognizione speleo subacquea del lago terminale. La spedizione è stata organizzata e condotta dal Gruppo Grotte e Forre Abruzzo  sotto la guida di Guglielmo Di Camillo e Umberto Alegiani in collaborazione con Il Gruppo Grotte e Forre CAI Carsoli e del WAC (World Activity Club di Francavilla al Mare) grazie al sostegno del Comune di Carsoli e dell'Ente Gestore della Riserva Naturale Grotte di Pietrasecca.

La Grotta Grande del Cervo, scoperta nel 1984 da un gruppo di speleologi del GS CAI Roma, costituisce uno dei complessi carsici più importanti della regione, anche per i numerosi studi sulla sismo tettonica e la paleo sismica. Ha una lunghezza di circa 1800 m ed una profondità complessiva di 113 m. Lo sviluppo della cavità è di tipo sub-orizzontale, quindi senza grandi verticali, ma la progressione al suo interno è resa comunque difficoltosa per la presenza di acqua, fango e diversi passaggi su corda, soprattutto nella seconda parte della grotta dopo il passaggio della strettoia. Da qui, infatti, una prima verticale di circa 10 m porta al Ramo della Luna, una stretta galleria completamente allagata, e dopo alcuni passaggi su corda si scende al Fiume di Fango, una galleria lunga 200 m che si caratterizza per la presenza di un fango fluido profondo circa 1 m in cui si affonda ad ogni passo. La galleria termina con una soglia rocciosa che blocca il fango e porta alla Sala del By-pass. Da qui la progressione si fa più tecnica con numerosi passaggi su corda (traversi, salite e discese) che portano al Salone Angeletta.

In questo punto è stata eseguita la prima sosta della giornata dopo 5 ore di cammino dall'ingresso, ad una profondità di -70 m. La presenza dei numerosi sacchi per il trasporto delle attrezzature utili alla progressione in sicurezza all'interno della grotta (moschettoni, corde, viveri, acqua) e dei sacchi contenenti l'equipaggiamento per l'immersione speleo subacquea hanno rallentato notevolmente l'andatura. Dopo essersi riposati e riscaldati con delle bevande calde, il gruppo ha proseguito verso il fondo della grotta, a cui si accede attraverso il Fiume del Silenzio, un meandro largo in media 2 metri. Un ultimo salto di 13 metri, sotto cascata, porta al lago terminale a -113 m e 1800 m dall'ingresso.

A 7 ore dal momento in cui gli speleologi sono entrati in grotta, sulla piccola spiaggia a bordo del lago sono state calate le attrezzature speleo subacquee e qui i 2 speleosub si sono preparati all'immersione, dopo aver agganciato la sagola sulla riva i 2 speleosub si sono immersi cominciando l'esplorazione del lago alla ricerca di un possibile passaggio verso altri rami della grotta. Nel corso dell'immersione sono state eseguite delle riprese subacquee anche se, purtroppo, la visibilità inizialmente buona è divenuta subito scarsa per il sollevamento dei sedimenti fangosi presenti sia sul fondo che sulle pareti del lago. Sono state comunque eseguite una serie di osservazioni riguardanti la forma della cavità che contiene il lago e la presenza di alcune fessure, che però risultano troppo strette per il passaggio di una persona. Benché gli speleosub avessero scelto di indossare mute umide da 7 mm al posto di quelle stagne per non appesantire troppo i sacchi con le attrezzature, la temperatura dell'acqua di circa 12 gradi ha consentito loro di rimanere immersi per 30 minuti ad una profondità di 6.5 Mt. Una volta conclusa l'esplorazione i 2 speleosub si sono cambiati ed è ricominciata la faticosa risalita verso l'uscita della grotta, raggiunta quando ormai era notte. Il cielo stellato ha salutato gli speleologi entrati in una mattina di sole e usciti al buio stanchi, bagnati, ma soddisfatti dell'impresa compiuta e con la mente colma delle sensazioni e delle emozioni vissute in questa lunga giornata in grotta.

Questa prima esplorazione è solo il primo passo verso una esplorazione approfondita della grotta alla ricerca di possibili proseguimenti e nuove gallerie in uno dei complessi carsici più importanti d'Abruzzo.

Autore: Guglielmo Di Camillo - Speleologo GGFA (Gruppo Grotte e Forre Abruzzo) Silvi TE




 

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Grotta del Diavolo
Corvara (PE) Italy
01 Maggio 2011





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Consegna attestati e cena
XV Corso d'Introduzione alla speleologia 
GES
Pescara
19 Maggio 2011




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Risorgenza di Vena Cionca
Carsoli (AQ) Italy
01 Maggio 2011




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Raiders Team Operating Under The Command Of:
General -:)****
full day isole Tremiti (FG) Italy
29 Maggio 2011




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Canyoning - GGFA
Forra di Rivo Chiaro
Villa Celiera (PE) Abruzzo Italy
05 Giugno 2011




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GES - Grotta del Mezzogiorno
Provincia:Ancona - Comune:San Vittore Terme - Località:Pierosara - Monte:Monte Ginguno
19 Marzo 2011


Grotta del Mezzogiorno

Tipo di cavità: grotta Stato: Italy Provincia: Ancona Comune: San Vittore Terme Località: Pierosara Monte: Monte Ginguno Numero catastale: 4 MA / AN Sviluppo totale: 4500 m.mt. Dislivello: 160 m. Gruppi: G.S.Jesino C.R.S.Macerata

Itinerario di accesso:

Da San Vittore Terme, seguire la strada che porta a Pierosara. Parcheggiate le auto nel piazzale antistante una chiesetta, proseguire per la sterrata che ben presto diventa sentiero. Questo si segue fino a quando, giunti in mezzo alla boscaglia, proprio sotto la parete del Monte Ginguno, non si incontra un bivio sulla destra, che sale con frequenti tornanti fino all'ingresso della grotta.

Descrizione:

Descrizione della traversata classica MEZZOGIORNO-FRASASSI.
L'ingresso (cancello) si apre alla base di un enorme anfiteatro. Subito dopo la sala iniziale, si prosegue per un lungo cunicolo di circa 90 metri basso e a tratti stretto (evitare le diramazioni a sinistra). Al termine, la galleria riprende dimensioni accettabili e si raggiunge la Sala Nera, terminante con un camino di 5 metri; per proseguire bisogna salirlo, tuttavia può essere conveniente tornare indietro di qualche metro per poter salire in una via più agevole. Alla sommità si prosegue incontrando uno scivolo di 40 metri (ancoraggi naturali) che fa da preludio al pozzo di 35 metri (ancoraggio su sbarra). In basso si continua salendo una piccola rampa in direzione W e si percorre la Galleria dell'Organo, lungo la quale bisogna superare alcune barriere di concrezioni. Al termine, salita una frana, si entra nella Sala Azzurra, molto alta. Si scende ora lungo la china detritica della sala tenendosi sulla parete sinistra, fino ad incontrare un salto di 6 metri (ancoraggi su concrezioni e spit). Sceso questo si scavalca un dosso e, scesi 3 metri ancora, si incontra una galleria che risale sulla destra. Non bisogna seguirla, ma scendere invece nella strettoia tra i massi, che immette in un pozzo di 15 metri piuttosto stretto e contorto (Pozzo Elicoidale). Al termine del P15, un pozzo va traversato sulla destra e, superatolo, ci si affaccia su una finestra che domina i due pozzi successivi di 8 e 14 metri (ancoraggi naturali). Si raggiunge così la sala Massi che si scende lungo la frana, dove la grotta sembra aver termine. Il passaggio è sulla destra: un diaframma che divide una sala dall'altra. Al di là si risale uno scivolo di 12 metri sulla sinistra che conduce direttamente sul pozzo 3B di 20 metri, l'ultimo della traversata. Alla base, proseguire in una grande galleria con frana e con grandi depositi di guano per circa 350 metri. Lungo tutto il percorso finale sono presenti alcune diramazioni, tuttavia seguendo sempre gli ambienti nella parte mediana, si è sicuri di essere sulla buona strada. Un solo restringimento circa a metà, che sembra quasi essere stato lavorato a mano, e si entra nella sala bassa, poi la galleria riprende proporzioni ed infine si esce dalla grotta Frasassi. Dalla grotta di Frasassi in circa 10 minuti si scende nella gola, dove si consiglia di aver preventivamente lasciato un auto con cui recuperare le altre a Pierosara. Entrambi gli ingressi presentano un cancello, che però rimane quasi sempre aperto. E' sempre meglio comunque accertarsene preventivamente presso la biglietteria del Consorzio Frasassi.

Scheda d'armo:

Prima risalita + corrimano

20 m

1 naturale

 

Primo Scivolo

40 m

1 naturale

1 naturale

Pozzo della Sbarra

50 m

1 naturale

1 spit

Pozzetto Sala Azzurra

20 m

1 naturale

1 spit

Pozzo Elicoidale

25 m

2 spit

 

Traversata

10 m

2 spit

 

Pozzo della Finestra

40 m

2 naturali

1 spit

Risalita

20 m

1 naturale

 

Pozzo Finale (Camino 3B)

40 m

1 naturale

1 spit

Bibliografia,Siti,Links: Tratto da "Le porte della montagna" Viaggio attraverso grotte e forre dell'Appennino Umbro-Marchigiano di Giuseppe Antonini - Edizioni Aniballi

http://www.cens.it/06a17mezzogiornofrasassi.htm
http://www.speleojesi.altervista.org/grotte/mezzogiorno.htm



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Sergio Agnellini
GGFA - Palestra Naturale Speleologica
Corvara (PE) Italy
01 Maggio 2011




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Sergio Agnellini
II° Esplorazione Spelosubacquea Grotta a Male
Assergi (AQ) Italy
09/10 Luglio 2011


L’esplorazione senza fine – Esplorazione speleosubacquea grotta Amale – Assergi (AQ)

E’ il 20 agosto 1573 e un anziano personaggio cammina, con un folto seguito, nei boschi di Sercio, piccolo paesino ai piedi del Gran Sasso che oggi ha assunto il nome di Assergi. Il giorno precedente questo gentiluomo aveva per primo (almeno storicamente) raggiunto la vetta del Corno Grande, la cima più elevata del Gran Sasso d’Italia. Chi era costui? Si trattava dell’architetto autodidatta Francesco De Marchi, specialista di costruzioni militari, al servizio di Margherita d’Austria e Governatrice perpetua della città de L’Aquila.

Facciamo parlare lui: “Si cala circa 120 Canne dove si trovano due laghi d’acqua stillatissima. L’acqua di questi due laghi non se gli può soffrire le mani dentro per la sua freddezza. A’ questi laghi io scrissi il mio nome e gli feci una gran’Croce in la pietra con un Piccone”. Primo esploratore ufficiale della grotta, nonché una delle prime esplorazioni speleologiche documentate della storia. Nel 1964 Mario Ranieri fu il primo pioniere esploratore della parte subacquea. Negli anni si sono susseguite diverse esplorazioni subacquee alla ricerca di nuove gallerie e per dare risposta ai tanti interrogativi che questa grotta nasconde.

Il 9 e 10 luglio 2011 si è svolta la 2° esplorazione speleosubacquea della grotta Amale ad Assergi (AQ). Organizzata dal Gruppo Grotte e Forre Abruzzo in collaborazione con il Gruppo Grotte e Forre del CAI di Carsoli e il WAC (World Activity Club) di Francavilla.

Dopo la ricognizione del lago terminale della grotta del Cervo a Carsoli (AQ ) effettuata a marzo di quest’anno e dopo la nostra prima esplorazione del lago di grotta Amale nel 2010,  ora la squadra composta da 26 speleologi abruzzesi, laziali e marchigiani ha portato a termine una ulteriore e più approfondita  esplorazione della parte terminale del lago alla profondità di – 33 metri.

I due responsabili della parte speleologica, Guglielmo Di Camillo e Ylenia Vanni, hanno organizzato il campo in due giornate. Sabato è stata armata tutta la grotta per il trasporto dei 22 sacchi contenenti l’attrezzatura tecnica fino alla sala De Marchi, situata alla profondità di 80 metri dall’ingresso. Durante questa fase ogni particolare deve essere perfetto e le sacche devono essere trasportante con molta cura. All’interno della cavità è stato contemporaneamente steso il cavo telefonico per consentire una continua comunicazione con il campo esterno.

Domenica mattina i due subacquei Sergio Agnellini e Francesco Papetti si sono preparati per l’immersione.  Anche qui la cura per ogni particolare si è rivelato importantissimo e tutta l’immersione viene ripresa dalle video camere in alta definizione che portano con se. Accese le potenti luci subacquee lo spettacolo lascia tutti senza fiato. Siamo dentro una cattedrale gotica di perfetto calcaree scolpita dalla natura. Così si scende verso il buio e nel silenzio spezzato solo dal rumore del respiro verso il fondo alla profondità di – 33 metri.

Nel fondo del lago con una temperatura dell’acqua di 9 gradi si rimane per 6 minuti per fare le tante attese verifiche e ricognizioni. Poi lentamente si risale.

Così finalmente riusciamo a verificare la non esistenza di gallerie nel fondo della sala a – 33 metri e la presenza dopo 6 metri di profondità di una corrente d’acqua leggermente più calda (forse dovuta a qualche fenomeno termale).

Tanto materiale raccolto e molti risposte date ma siamo lungi di aver risolto tutti gli interrogativi. La storia infinita della esplorazione di questa grotta non finirà mai, e già si pensa al futuro.

Guglielmo Di Camillo

www.grotteforreabruzzo.com



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Sergio Agnellini
University Archaeological Mission Ud'A CH-PE
Cyprus - Pyrgos
04/15 Ottobre 2011



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Sergio Agnellini
FLYGANG
LANCIO TANDEM - Argentina Mazzocchetti età 77
Moli D-Zone
Bologna - Italy
24 Luglio 2011



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Sergio Agnellini
XV° Corso Speleo CAI-GES Pescara
Acquasanta Terme  
Santa Maria (AP) Italy
27 Febbraio 2011


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Sergio Agnellini
Viva Viva La Befana - UISP - GFA
Piazza Duomo
Atri (TE) Italy
06 Gennaio 2012




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Sergio Agnellini
CAVITY ARTIFICIAL
Cavers Less Than Twenty-Seven Meters
S.Silvestro Colle
Pescara (PE) Italy
08 Gennaio 2012



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Sergio Agnellini
REX - UNA VITA INSIEME
nato il 01-04-1998
morto il 30-01-2012
Montesilvano (PE) Italy



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Sergio Agnellini
GGFA - I° Campo di Ricerca Speleologica
località Voltigno (PE) Italy
06/14 Agosto 2011


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Sergio Agnellini
SPELEONOTTE 2012
Speleosubvideoweb 2012

Second cave diving to cave exploration in the lake in Male F. De Marchi
Assergi (AQ) 950 m. s.l.m. Italy
9 - 10 th July 2011

Seconda esplorazione spelosubacquea a Grotta a Male nel lago F. De Marchi

Assergi (AQ) 950 m. s.l.m. Italy

9 - 10 Luglio 2011

speleosubvideoweb

L’esplorazione senza fine – Esplorazione speleosubacquea grotta Amale – Assergi (AQ)

E’ il 20 agosto 1573 e un anziano personaggio cammina, con un folto seguito, nei boschi di Sercio, piccolo paesino ai piedi del Gran Sasso che oggi ha assunto il nome di Assergi. Il giorno precedente questo gentiluomo aveva per primo (almeno storicamente) raggiunto la vetta del Corno Grande, la cima più elevata del Gran Sasso d’Italia. Chi era costui? Si trattava dell’architetto autodidatta Francesco De Marchi, specialista di costruzioni militari, al servizio di Margherita d’Austria e Governatrice perpetua della città de L’Aquila.

Facciamo parlare lui: “Si cala circa 120 Canne dove si trovano due laghi d’acqua stillatissima. L’acqua di questi due laghi non se gli può soffrire le mani dentro per la sua freddezza. A’ questi laghi io scrissi il mio nome e gli feci una gran’Croce in la pietra con un Piccone”. Primo esploratore ufficiale della grotta, nonché una delle prime esplorazioni speleologiche documentate della storia. Nel 1964 Mario Ranieri fu il primo pioniere esploratore della parte subacquea. Negli anni si sono susseguite diverse esplorazioni subacquee alla ricerca di nuove gallerie e per dare risposta ai tanti interrogativi che questa grotta nasconde.

Il 9 e 10 luglio 2011 si è svolta la 2° esplorazione speleosubacquea della grotta Amale ad Assergi (AQ). Organizzata dal Gruppo Grotte e Forre Abruzzo in collaborazione con il Gruppo Grotte e Forre del CAI di Carsoli e il WAC (World Activity Club) di Francavilla.

Dopo la ricognizione del lago terminale della grotta del Cervo a Carsoli (AQ ) effettuata a marzo di quest’anno e dopo la nostra prima esplorazione del lago di grotta Amale nel 2010,  ora la squadra composta da 26 speleologi abruzzesi, laziali e marchigiani ha portato a termine una ulteriore e più approfondita  esplorazione della parte terminale del lago alla profondità di – 33 metri.

I due responsabili della parte speleologica, Guglielmo Di Camillo e Ylenia Vanni, hanno organizzato il campo in due giornate. Sabato è stata armata tutta la grotta per il trasporto dei 22 sacchi contenenti l’attrezzatura tecnica fino alla sala De Marchi, situata alla profondità di 80 metri dall’ingresso. Durante questa fase ogni particolare deve essere perfetto e le sacche devono essere trasportante con molta cura. All’interno della cavità è stato contemporaneamente steso il cavo telefonico per consentire una continua comunicazione con il campo esterno.

Domenica mattina i due subacquei Sergio Agnellini e Francesco Papetti si sono preparati per l’immersione.  Anche qui la cura per ogni particolare si è rivelato importantissimo e tutta l’immersione viene ripresa dalle video camere in alta definizione che portano con se. Accese le potenti luci subacquee lo spettacolo lascia tutti senza fiato. Siamo dentro una cattedrale gotica di perfetto calcaree scolpita dalla natura. Così si scende verso il buio e nel silenzio spezzato solo dal rumore del respiro verso il fondo alla profondità di – 33 metri.

Nel fondo del lago con una temperatura dell’acqua di 9 gradi si rimane per 6 minuti per fare le tante attese verifiche e ricognizioni. Poi lentamente si risale.

Così finalmente riusciamo a verificare la non esistenza di gallerie nel fondo della sala a – 33 metri e la presenza dopo 6 metri di profondità di una corrente d’acqua leggermente più calda (forse dovuta a qualche fenomeno termale).

Tanto materiale raccolto e molti risposte date ma siamo lungi di aver risolto tutti gli interrogativi. La storia infinita della esplorazione di questa grotta non finirà mai, e già si pensa al futuro.

Guglielmo Di Camillo

www.grotteforreabruzzo.com


Partecipanti

Gruppo Grotte e Forre Abruzzo http://www.geocaibassano.it/gruppi-e-speleologi/database/gruppi-e-federazioni/item/gruppo-grotte-e-forre-abruzzo

Di Camillo Guglielmo
Ciarico Alessandra
Sporys Valerio
Palazzese Federico
Pacchione Renato
Prosperi Francesco
Di Biase Marta
Orsini Errico
Vanni Ylenia
Di Clemente Alessandro
Fuschi Enzo
Lemma Simone
Papetti Francesco
Sciarra Caterina Marina
Clausi Schettini Silvia
Agnellini Sergio
Dalla Val Alberto
Mantini Alessandro
Montefusco Roberta
D'Egidio Marino
D'Ortenzio Roberto
Di Fabio Sara
Tarquini Dafne
Donati Sara
Ciechanowicz Anna
D'Addario Claudia

Collaborazione

Gruppo Grotte e Forre CAI Carsoli http://www.openspeleo.org/openspeleo/index.php?mod=20_Groups&opmod=view&unirecid=65

CAI Carsoli www.caicarsoli.it

SNS (Scuola Nazionale Speleologia CAI) http://www.sns-cai.it

Patrocinio Sistema Turistico Locale Gran Sasso d'Italia http://www.stlgransasso.altervista.org

Partecipazione Gruppo Grottaferrata http://www.gsg2007.it


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Sergio Agnellini
Immersione a Villalago c/o Lago di San.Domenico
località Villalago (AQ) Italy
09 Luglio 2012



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Sergio Agnellini
DIVING IN SOURCES OF STIFONE
località Stifone Comune di Narni Provincia di Terni (TR) Italy
09 Settembre 2012

 

Stifone è una piccola frazione del comune di Narni, in provincia di Terni, posta lungo la via Ortana sulla sponda sinistra del fiume Nera (coord. 294184E, 4707956N). Il paese, a circa 90 metri di quota, può essere definito “il paese delle sorgenti”, per la ricchezza di acque di fiume e sorgive. Una prima sorgente s’incontra dentro il paese, scendendo verso i vecchi lavatoi; una seconda passa vicino alle vasche per poi confluire nel fiume creando una piccola cascata. Sempre sulla stessa via del paese, andando verso valle, si può notare un profondo vascone, costituito da due possenti mura che fungono da diga a una risorgenza (la stessa costituirà il termine dell'immersione). Il vascone è colmo d’acqua limpida con accentuati riflessi azzurri. Queste acque, oltre ad alimentare l’acquedotto e a irrigare i campi circostanti, sono state a lungo usate per attivare grandi mulini e antiche ferriere che lavoravano i minerali estratti dalle rocce del Monte Santa Croce. Molte altre sorgenti si localizzano sotto l'attuale livello del fiume e sono visibili sono in occasione dello svuotamento dell'invaso. Tutte le sorgenti confluiscono nel fiume Nera, che in questo tratto assume le sembianze di un invaso per la presenza di uno sbarramento posto poche centinaia di metri a valle del paese.

Per realizzare la nostra immersione, è necessario arrivare con le macchine nel centro del paesino. L'unico parcheggio è costituito da una piccola piazzola sulla destra, che può ospitare al massimo tre macchine. Nel caso in cui i posti fossero occupati, si consiglia di scaricare e preparare l'attrezzatura in corrispondenza di tale parcheggio e poi spostare le macchine.

L'immersione ha inizio in prossimità del centro abitato di Stifone, immediatamente a monte del ponte che attraversa il fiume (coord. 294250E, 4708020N). La sponda del fiume si raggiunge attraverso comode scalette poste poche decine di metri prima del parcheggio. L'ingresso in acqua è comodo ma occorre porre attenzione al terreno fangoso che può essere leggermente scivoloso. In corrispondenza del punto d’ingresso, la profondità è circa 5 metri. Il fondale è limoso per cui si raccomanda di mantenersi a una distanza tale da non sollevare sospensione che renderebbe l'acqua torbida in pochi istanti.

L'immersione si svolge a favore di corrente, mantenendosi sul lato sinistro del fiume. La profondità massima, circa 10 metri, si raggiunge nei primissimi minuti, esattamente in corrispondenza del ponte. In seguito, l'immersione si sviluppa a una profondità di circa 7/8 metri, sempre con ottima visibilità.

Dopo circa 250 metri e circa 13 minuti di percorrenza, mantenendosi sempre vicini alla parete sinistra, è possibile vedere la parte sommersa del muro che costituisce la piccola diga della risorgenza. Partendo da una profondità di circa 4 metri, si riemerge e si supera il muro mantenendosi a pelo d'acqua, per poi immergersi nuovamente nel lato interno. Qui l'immersione prosegue a una profondità massima di 8 metri, in acqua cristallina; è possibile trovare una leggera corrente dovuta alla presenza di molte risorgenze. Spostandosi verso l'estremità occidentale, si arriva all'ingresso di una cavità completamente rivestita di mattoni, posta a una profondità di circa 7 metri. L'ingresso ha un'altezza di circa 1,5 metri e una larghezza di circa 5 metri; entrando l'altezza aumenta fino a circa 3 metri ed è possibile penetrare per circa 5 metri, fino al fondo costituito da un muro. Il fondale è limoso, per cui è necessario porre attenzione a non sollevare sedimento.

Usciti dalla cavità, si termina l'immersione all'interno della vasca della risorgenza (coord. 294008E, 4708041N), dalla quale un comodo sentiero riconduce al paese (circa 300 metri a piedi). La durata dell'immersione è circa 30/40 minuti.

Avendo una sufficiente riserva di aria e in assenza di corrente forte, è anche possibile tornare in immersione fino al punto di partenza, mantenendosi a una profondità di 4-5 metri. In quest'ultimo caso l'immersione può arrivare ad avere una durata di circa sessanta minuti.

 

Per l'immersione è sufficiente una bombola da 12 litri.

La temperatura dell'acqua è circa 15/16°C.

Si consiglia di verificare sempre accuratamente l'intensità della corrente prima di iniziare l'immersione.

Le coordinate sono espresse nel sistema UTM WGS-84.

 

Geologo Francesco Mascioli



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Sergio Agnellini
DIVING In Grotta Giusti
località Monsummano Terme 
Pistoia Italy
26/27 Novembre 2013



DIVING of GROTTA GIUSTI

Le immersioni a Grotta Giusti sono, per tutti i subacquei di qualsiasi livello di addestramento, quelle del corso SPA DIVER. Questo per dare una preparazione specifica per le caratteristiche dell'ambiente Grotta Giusti: sia riguardo alla sicurezza, che al rispetto ambientale.
Quindi non sono ammesse immersioni libere, ma soltanto gestite dalle guide del Grotta Giusti Diving. I gruppi sono costituiti al massimo da quattro subacquei accompagnati inderogabilmente da due guide: una in testa ed una in coda al gruppo.
Si tratta di due diversi percorsi "turistici" nelle cavità sotterranee: il primo della durata di circa 70 minuti con profondità max di 12 metri. Il secondo di circa 1 ora con profondità max di 18 metri. Tutta l'attrezzatura verrà fornita dal diving che provvederà anche al montaggio ed al trasporto in grotta ed è compresa nel prezzo del corso SPA DIVER. Ai subacquei è richiesto soltanto: maschera, T-shirt, costume da bagno, calzari o scarpe da tennis ed eventualmente la propria torcia subacquea.
Immersioni tecnicamente facili che NON richiedono attrezzature ingombranti, quali mute, zavorra e attrezzature tecniche speleo - subacquee. 
Si tratta di immersioni uniche, nel lago sotterraneo di acqua termale (34°C) più grande d'Europa.
Le particolari condizioni operative consentono di immergersi in tutti i periodi dell'anno. L'acqua è sempre calda, calma, cristallina senza correnti. Eccezionale per fotografi e video operatori subacquei. — con Luciano Tanini e altre 3 persone a Monsummano Terme, Toscana.




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Sergio Agnellini
ANIS XXVIII° stage IMMERSIONI sotto i GHIACCI
località Lago di Lavarone 
Trento Italy
26/27 Gennaio 2013



 

   
 
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